Lo scorso ottobre WEC Italia ed AIDIC hanno aggiunto un nuovo tassello all’approfondimento che portano avanti sui temi della ricerca e delle nuove tecnologie per la Transizione Energetica, con il seminario “Efficienza Impiantistica e tecnologie di abbattimento della CO2”, ospitato dall’Università La Sapienza di Roma.
All’incontro ha partecipato anche l’Ing. Mauro Piasere (COO Robotic and industrialised Solutions di Saipem), che ha preso parte alla tavola rotonda su strategie e vision delle eccellenze aziendali italiane per lo sviluppo del settore. A valle dell’incontro gli abbiamo chiesto alcune riflessioni.
Ing. Piasere, a seguito della crisi energetica che stiamo vivendo sembra sempre più necessaria un’accelerazione su obiettivi e tempi della transizione energetica, Saipem come può contribuire a questo processo?
La crisi energetica in Europa inizia nel secondo semestre 2021 per una serie di cause che vanno dalla globalizzazione nei mercati del gas, alla forte ripresa post-pandemica, alla scarsità di materie prime (con scorte ai minimi storici) fino alle tensioni geopolitiche derivanti dal conflitto Russia-Ucraina.
La politica europea per la sostenibilità con il focus sulle energie rinnovabili ha condotto ad un calo strutturale della produzione domestica di gas e alla dismissione di centrali nucleari e centrali a carbone. A causa di un’ampia dipendenza dalle importazioni di carburanti fossili, si registrano oggi volatilità dei prezzi e vulnerabilità dei sistemi energetici.
Diventa, pertanto, centrale l’obiettivo della diversificazione delle fonti energetiche sia per poter ridurre la dipendenza da forniture sempre meno affidabili, sia per la volontà di proseguire il confronto sul cambiamento climatico e la transizione energetica, che determinerà il passaggio storico verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili.
In questo contesto globale caratterizzato da profondi cambiamenti e dalla ridefinizione dei precedenti modelli, dove le infrastrutture energetiche diventano a pieno titolo il più importante propulsore di sviluppo sostenibile, Saipem afferma la propria ambizione a figurare tra i protagonisti e abilitatori di quest’era di transizione.
Infatti, come piattaforma tecnologica e di ingegneria avanzata per lo sviluppo, la progettazione, la realizzazione e l’esercizio di infrastrutture e impianti complessi, sicuri e sostenibili, Saipem sta affrontando la transizione energetica con un approccio duale:
- Partner tecnico delle compagnie energetiche nei progetti complessi, aiutandoli a rispondere alle istanze di sostenibilità che provengono anche dalle istituzioni finanziarie ponendosi, dunque, come partner strategico per il Net Zero;
- Fornitore di impianti e soluzioni modulari/scalabili nell’ambito della transizione energetica e dell’economia circolare e di servizi innovativi per l’efficientamento della gestione dei progetti, inclusa l’integrazione di sistemi e infrastrutture sostenibili.
Tramite questo approccio duale Saipem ha elaborato un piano strategico all’interno del quale sono stati definiti i principali obiettivi di business per contribuire a rispondere alle sfide della transizione energetica
In particolare, le capacità che Saipem esprime e che possono dare una risposta alle esigenze che si prospettano riguardano la produzione e il trasporto dell’idrogeno, la realizzazione e l’esecuzione di progetti eolici offshore e tutte le iniziative per la decarbonizzazione del settore oil and gas, come la CCUS.
In aggiunta, Saipem sta sviluppando tecnologie per lo sviluppo di sistemi/schemi di economia circolare: energia e carburante dai rifiuti, riciclo della plastica e gestione delle risorse idriche, anche queste estremamente importanti per la sostenibilità del nostro business e della società in cui viviamo.
Infine, Saipem può contribuire a garantire la sicurezza e la continuità operativa di infrastrutture critiche come i gasdotti sottomarini. Sonsub, società altamente specializzata parte del gruppo e attiva nella fornitura di servizi per la gestione e il controllo delle attrezzature sottomarine, mette a disposizioni mezzi di robotica sottomarina (droni) e servizi digitali all’avanguardia per il controllo e la manutenzione reattiva e predittiva a supporto dei clienti, per aumentare l’operatività degli impianti e delle condotte anche ad elevate profondità. In particolare, il programma Hydrone è il fulcro del piano di sviluppo tecnologico di Saipem nell’ambito della robotica e punta a cambiare il paradigma delle ispezioni e degli interventi subacquei attraverso una flotta di droni e di infrastrutture ausiliarie di ultima generazione.
Al di fuori di questo orizzonte e nell’ambito degli scenari prospettabili in un più lungo termine, Saipem ha identificato alcuni obiettivi di più ampio respiro: le possibili soluzioni di approvvigionamento energetico a ridotte emissioni ed elevato grado di sicurezza come i più avanzati progetti di energia nucleare fino alle future applicazioni commerciali della fusione nucleare e lo sviluppo del segmento di subsea mining.
Quali sono le proposte Saipem per un modello scalabile e riproducibile di impiantistica che integri tecnologie di cattura e stoccaggio di C02?
All’inizio del 2022 Saipem ha creato una nuova linea di business, chiamata “Robotics and Industrialised Solutions”, nell’ottica di progettare e produrre soluzioni per i processi industriali che fossero semplici, modulari e replicabili, e capaci di supportare la transizione energetica, la decarbonizzazione e l’economia circolare. Il paradigma del contractor è stato capovolto: invece di attendere che il cliente ci dicesse di cosa aveva bisogno, è stata realizzata un’approfondita market investigation che ha poi condotto alla progettazione e industrializzazione di prodotti in grado di rispondere alle necessità più urgenti e ricorrenti nella industry delle energie sostenibili.
La cattura della CO2 è stata la prima priorità del nuovo team, dal momento che avevamo già tutti gli ingredienti per una soluzione efficace: una tecnologia proprietaria semplice ed efficiente, anni di esperienza nella gestione integrale dei processi che coinvolgono la CO2, ed una percezione chiara dei bisogni del mercato.
Già nel 2020 Saipem aveva acquisito una tecnologia proprietaria per la cattura della CO2 basata su processi enzimatici. Questa tecnologia abbassa la barriera di costo della cattura della CO2 prodotta dalle reazioni di combustione permettendone il sequestro e riutilizzo (CCUS), ed in modo da consentire ai processi industriali di estrarre nuovi prodotti potenzialmente redditizi da queste emissioni. La tecnologia è basata su un processo enzimatico di cattura della CO2 unico, che può essere definito esente dall’utilizzo e emissione di prodotti tossici, che è stato validato da terze parti autorevoli ed ha ottenuto lo status di tecnologia matura da un punto di vista commerciale (TRL-8).
Nel mese di agosto 2022 è entrato in funzionamento l’impianto mobile di cattura della di CO2 Hafslund Oslo Celsio a Klemetsrud (Norvegia) grazie alle soluzioni tecnologiche fornite da Saipem. Questo impianto rappresenta l’impianto pilota di ACCSESS, un progetto quadriennale parte di Horizon 2020 che si prefigge di testare e produrre strumenti e processi per consolidare le tecnologie di CCUS. L’impianto pilota segna il primo importante milestone del progetto ACCSESS.
Saipem ha completato tutte le modifiche necessarie per il funzionamento dell’impianto mobile grazie alla propria tecnologia per la gestione della CO2, identificata come la tecnologia leader per progetto ACCSESS.
L’impianto pilota sta già catturando CO2, mentre tutti i parametri di funzionamento vengono ottimizzati.
Al termine della campagna di test a Klemetsrud, l’impianto sarà trasferito al Centro Tecnologico di Mongstad per l’integrazione con un’unità di assorbimento a letto rotante sviluppata da PROSPIN e realizzata da Proceler. Questo rappresenta il passo successivo dello sviluppo della tecnologia, con lo scopo di fornire un prodotto modulare, semplice e veloce da realizzare. Tra il 2023 e il 2024, ulteriori campagne di cattura della CO2 saranno condotte all’impianto della Stora Enso di Skutskär (Svezia) e presso la Heidelberg Cement di Górażdże (Polonia).
Grazie anche a queste esperienze, alla fine del 2022 sarà realizzato il primo prodotto industriale: Bluenzyme TM 200, un impianto modulare progettato per catturare fino a 200 tonnellate al giorno di anidride carbonica utilizzando la tecnologia CO2 Solution™ di Saipem.
Lo sviluppo della tecnologia CO2 Solution™ testimonia l’impegno di Saipem di accompagnare i propri clienti in un percorso verso Net Zero, in linea con l’approccio “Engineering for a sustainable future”.
Mauro Piasere è intervenuto al Seminario “Efficienza impiantistica e tecnologie di abbattimento della CO2.
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