Dalla “Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza” relativa al 2020, presentata al Parlamento dall’intelligence italiana, emerge come nel 2020 i rischi per la dipendenza energetica nazionale si siano significativamente attenuati
Il Covid-19 e la conseguente crisi economica hanno avuto un impatto su quasi ogni aspetto della produzione e della distribuzione di energia a livello globale. La pandemia ha definito le tendenze dell’energia e delle emissioni nel 2020, portando a una riduzione per quanto riguarda il consumo di combustibili fossili per gran parte dell’anno.
Questa settimana, al termine di un dibattito iniziato lo scorso maggio, la Commissione Europea ha esposto la nuova strategia sul cambiamento climatico. Il nuovo modus operandi è in linea con i provvedimenti già adottati nel 2013, ma tiene conto sia dei nuovi sviluppi internazionali, come ad esempio l’Accordo di Parigi, che delle evoluzioni riscontrate nell’ambito del cambiamento climatico stesso.
Il nuovo progetto IBSI (Italian Blockchain Service Infrastructure), promosso da Agenzia per l’Italia Digitale (AGiD), CIMEA, CSI Piemonte, ENEA, INAIL, INFRATEL ITALIA, INPS, Politecnico di Milano, Poste Italiane, RSE, GSE, SOGEI e Università di Cagliari, mira a realizzare la prima rete italiana basata sulla blockchain, per l’erogazione di servizi di interesse pubblico. IBSI mira infatti ad approfondire le potenzialità di questa tecnologia, come ad esempio gestire i certificati pubblici in modo completamente digitale, tracciare la filiera del made in Italy, sviluppare modelli energeticamente sostenibili e rinnovabili e, più in generale, contribuire alla lotta al cambiamento climatico.
L’ultima pubblicazione dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA), “International oil companies and the energy transition”, analizza le strategie di sette compagnie petrolifere internazionali (IOC) nel contesto della transizione energetica, BP PLC, Chevron Corp., Eni Spa, Equinor ASA, Exxonmobil Corp., Royal Dutch Shell PLC e Total SE., descrivendo le differenti strategie che queste aziende stanno adottando per rimanere al passo con la trasformazione in corso del sistema energetico, e valuta le misure che hanno attuato rispetto ai requisiti di stabilizzazione climatica.
L’ Agenzia internazionale dell’energia ha recentemente pubblicato l’Oil market report del mese di febbraio, sottolineando come la domanda del petrolio dovrà attendere la seconda metà del 2021 per risalire dopo la decrescita dovuta alle misure per contenere la diffusione del Covid-19. Le previsioni di crescita della domanda economica e petrolifera dipendono infatti in larga misura dai progressi compiuti nella distribuzione e somministrazione di vaccini e dall’allentamento delle restrizioni nelle principali economie mondiali.
“L’accumulo elettrochimico di energia. Nuove regole, nuove opportunità”, è il titolo della nuova edizione del Libro Bianco, nato dalla collaborazione tra RSE e ANIE Energia, che prosegue un’attività sullo storage a cui sono state dedicate due precedente edizioni (2015 e 2017).
“Porti verdi: la rotta per uno sviluppo sostenibile” è il nuovo rapporto nato dalla collaborazione di Enel X e Legambiente, al fine di analizzare e adottare strategie congiunte per facilitare il percorso verso la decarbonizzazione del sistema portuale, e integrare il settore nel contesto della transizione energetica. In questa direzione, il coinvolgimento delle autorità locali nelle decisioni, e il ricorso ai fondi europei provenienti dal Next Gen EU, sono emersi come due importanti strumenti per il raggiungimento di tale fine.
Secondo il recente rapporto congiunto di Eurelectric – EY, gli investimenti europei nel settore delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici necessari di qui al 2030 ammontano a 105 miliardi di euro, di cui 20 mld € per le colonnine pubbliche, 60 mld € per quelle private e più 25 mld € per adeguare le reti di distribuzione.
In conformità alle richieste dell’Arera, Terna e Snam hanno pubblicato il nuovo scenario congiunto “National Trend Italia (NT Italia)”, sui rispettivi piani di sviluppo per il 2121.
Dal rapporto, elaborato in considerazione anche delle ipotesi contenute nello scenario National Trend sviluppato da ENTSO-E ed ENTSOG per il TenYear Network Development Plan (TYNDP) 2020 opportunamente modificate tenendo conto degli aggiornamenti più recenti, si evidenzia come, con riferimento al periodo 2019-2020, i valori di saldo import/export siano maggiori rispetto allo scenario Pniec e si assista a una riduzione della produzione termoelettrica attesa, in particolar modo per l’anno di riferimento 2030 (118 TWh nel Pniec, 100 TWh nel NT Italia).
