A seguito delle attuali incertezze del settore del gas, Tap, Snam e Desfa annunciano che accelereranno la procedura di capacità incrementale del gasdotto. Sarà quindi proposta una prima Fase Vincolante a novembre 2022 e, eventualmente, una seconda Fase Vincolante nel 2023, al fine di completare il conferimento di tutti i livelli di offerta.
La misura era già stata anticipata lo scorso marzo dalla head of Commercial della società, Marija Savova e prende in considerazione i recenti sviluppi del settore del gas in seguito alle tensione con la Russia.
La Commissione europea ha approvato il sostegno pubblico per la costruzione e la gestione di un interconnettore di gas transfrontaliero IGB di 182 chilometri tra Grecia e Bulgaria. L’IGB sarà di proprietà di ICGB AD, una joint venture tra il consorzio IGI Poseidon (che comprende Edison e DEPA) e BEH, l’incumbent del gas bulgaro.
Snam e Albgaz, l’operatore infrastrutturale del mercato gas in Albania, hanno firmato a Tirana un contratto per costituire una joint venture a controllo congiunto – partecipata al 75% da Albgaz e al 25% da Snam – finalizzata a fornire servizi connessi alla gestione e manutenzione (O&M) dei gasdotti sul territorio albanese.
L’Eni ha annunciato una promettente scoperta a gas nell’Offshore di Cipro, attraverso il pozzo Calypso 1 perforato in 2.074 metri di profondità d’acqua e a una profondità totale di 3.827 metri, che ha incontrato una estesa colonna mineralizzata a gas metano in rocce con ottime proprietà di reservoir, confermando l’estensione del tema di ricerca di Zohr (Egitto) anche nelle acque economiche esclusive di Cipro…
L’Unione Europea ha deciso di finanziare il progetto CyprusGas2EU, che mira a diversificare la dipendenza del paese da un’unica fonte di approvvigionamento, con un sostegno di 101 milioni di euro, e di sostenere lo studio di un nuovo gasdotto per collegare Malta con l’Italia, con un finanziamento di 3,68 milioni di euro
Eni e Snam, dando seguito all’accordo quadro firmato a maggio 2017, hanno siglato il primo contratto applicativo sullo sviluppo di stazioni di rifornimento a metano in Italia, nel più ampio scenario delle iniziative per la promozione della mobilità sostenibile
Il gruppo spagnolo Gas Natural Fenosa ha siglato accordi vincolanti per la vendita delle sue attività italiane a Edison e 2i Rete Gas per un valore di circa un miliardo di Euro, in base ai quali Edison acquisirà il 100% di Gas Natural Vendita Italia (GNVI), società attiva nella vendita di gas naturale ed energia elettrica in Italia, per un valore complessivo di 263 milioni di Euro (debiti inclusi), mentre 2i Rete Gas rileverà il 100% del capitale sociale di Nedgia SpA e di Gas Natural Italia SpA, società attive nel settore della distribuzione del gas e dei servizi per un controvalore complessivo di 727 milioni di Euro.
Il gruppo energetico italiano Edison (parte del gruppo EDF), la compagnia di approvvigionamento gas greca DEPA e il gigante russo Gazprom hanno firmato un accordo di cooperazione finalizzato a creare un percorso meridionale per le forniture di gas della Russia verso l’Europa. Le aziende coordineranno l’attuazione dei progetti del gasdotto TurkStream tra Russia e Turchia, e del gasdotto Poseidon dal confine turco-greco all’Italia.
Nel suo ultimo rapporto “Natural Gas in the World 2016”, Cedigaz ha confermato le stime di moderata crescita della produzione commercializzata mondiale di gas naturale nel 2015, che è aumentata dell’1,6%, attestandosi a 3.493 miliardi di metri cubi (+ 53 miliardi di mc rispetto al 2015).
Secondo le proiezioni di Eurogas, il consumo di gas naturale dell’Unione Europea (UE28) nel 2016 è previsto in aumento del 6% rispetto allo scorso anno, a circa 4.828 Terawattora (TWh) equivalenti a circa 447 miliardi di metri cubi.
A margine del World Energy Congress di Istanbul, Russia e Turchia hanno firmato un nuovo accordo bilaterale per lo sviluppo del gasdotto TurkStream. L’ intesa prevede la costruzione di due linee attraverso il Mar Nero (ciascuna di 15,75 miliardi di metri cubi/anno di capacità) e di una linea sulla terraferma per il trasporto del gas fino ai confini della Turchia con l’Europa.
Recentemente, il Ministero del Territorio e delle Risorse della Repubblica Popolare Cinese ha rialzato le stime relative alle risorse potenziali di petrolio e gas del paese, le cui ultime valutazioni risalivano al 2007. Il Ministero ha attribuito la crescita alla maggiore attività esplorativa e al miglioramento delle tecnologie…
L’Eni ha annunciato una nuova significativa scoperta a gas nell’offshore dell’Egitto operata dalla Petrobel, joint venture paritetica tra la sua controllata in Egitto IEOC e la compagnia di Stato egiziana Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC).
Il Consiglio dei Ministri del Governo mozambicano ha approvato il Piano di Sviluppo del giacimento offshore di gas naturale Coral, scoperto nel 2012 dall’Eni nell’Area 4 del bacino di Rovuma, le cui riserve in situ sono state stimate in circa 450 miliardi di metri cubi di gas.
L’Eni ha annunciato una nuova scoperta di gas naturale e condensati nell’offshore del Congo, le cui riserve potenziali sono stimate in circa 250-300 milioni di barili di olio equivalente (boe).
Il pozzo Nkala Marine 1, che durante la prova di produzione ha erogato oltre 300.000 metri cubi/giorno di gas e condensato associato, è stato eseguito da Eni Congo in acque poco profonde (38 metri) a circa 20 chilometri dalla costa e a soli 3 chilometri da un campo già in produzione
L’Eni ha effettuato una scoperta di gas naturale di rilevanza mondiale nell’offshore egiziano, che potrebbe rivelarsi il più grande rinvenimento d’idrocarburi mai effettuato nel mar Mediterraneo.
Il pozzo attraverso il quale è stata fatta la scoperta (Zohr 1X) è situato a 1.450 metri di profondità d’acqua nel permesso esplorativo Shorouk, a seguito di un accordo siglato nel gennaio 2014 con il Ministero del Petrolio egiziano e con la Egyptian Natural Gas Holding Company (EGAS) nell’ambito di una gara internazionale.
Eni ha avviato la produzione del primo pozzo di produzione del giacimento di gas naturale di Perla, il più grande giacimento a gas scoperto nell’offshore dell’America Latina e la prima scoperta a gas messa in produzione nell’offshore del Venezuela.
Il provvedimento definitivo, che abilita la costruzione e l’esercizio dell’opera, dichiarando altresì la pubblica utilità, indifferibilità e urgenza dell’infrastruttura, ha stabilito inoltre che i lavori dovranno iniziare entro il 16 maggio 2016 e che l’operatività del progetto dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2020. Il Trans Adriatic Pipeline (TAP), che approderà in Puglia sulle coste del Salento, partendo dalla frontiera greco-turca, dopo aver attraversato Grecia, Albania e Mar Adriatico, è sostenuto dal consorzio internazionale composto da BP (20%), Socar (20%), Statoil (20%), Fluxys (19%), Enagás (16%) e Axpo (5%).
Il Ministero degli Affari economici dei Paesi Bassi, ha deciso che la produzione di gas del grande giacimento di Groningen nel 2015 non potrà superare 36,4 miliardi di metri cubi. L’obiettivo annuale definitivo per quest’anno sarà comunque confermato nel luglio 2015.
Nel febbraio 2015, il Ministero aveva già imposto un limite alla produzione di gas del giacimento gigante di Groningen di 16,5 miliardi di metri cubi per il primo semestre del 2015 dopo che, a causa dei problemi legati alla subsidenza e al rischio di terremoti denunciati dalla popolazione residente nell’area di Groningen, il Governo era stato costretto tagliare i tassi di estrazione del gas a 42,5 mld di mc nel 2014.
Secondo l’associazione europea di settore Eurogas, nel 2014 i consumi di gas naturale nell’Ue sono scesi dell’11,2% anno su anno, a 409 miliardi di metri cubi (equivalenti a 4.418 TWh).
La diminuzione è stata determinata principalmente dalla minore necessità di riscaldamento, per via delle temperature eccezionalmente miti rispetto alle medie storiche, aggravata per di più dalla circostanza che nel 2013 si era registrato invece un inverno molto più freddo della media.
In nord Europa in particolare, le temperature medie sono state le più calde del secolo nel caso dell’Olanda e della Germania e degli ultimi 50 anni nel caso della Repubblica Ceca.
Al calo dei consumi di gas hanno inoltre contribuito il maggiore impiego delle fonti rinnovabili e del carbone nella generazione elettrica
