La Commissione Ue ha presentato una strategia per ridurre le emissioni di metano che si basa principalmente sul rafforzamento delle norme in materia di misurazione, verifica e comunicazione e sostenendo la creazione di un osservatorio internazionale in collaborazione con l’Unep, la Climate and clean air coalition e l’Agenzia internazionale per l’energia.
Secondo recenti dati pubblicati dall’ISPRA nel 2020 le emissioni di CO2 in Italia si ridurranno del 7,5% rispetto all’anno precedente. A determinare questo risultato saranno principalmente le misure introdotte per fronteggiare l’emergenza Covid-19. L’istituto avverte tuttavia che tale riduzione “non contribuisce alla soluzione del problema dei cambiamenti climatici, che necessita invece di modifiche strutturali, tecnologiche e comportamentali che riducano al minimo le emissioni di gas-serra nel medio e lungo periodo”.
Secondo un rapporto lanciato da NGVA Europe ed EBA al 2030 117 TWh di gas rinnovabile verranno impiegati come combustibile nel settore trasporti UE”.
Attualmente sul totale dei mezzi alimentati a gas il biometano copre quota vicina al 17% e tra 10 anni questa quota potrebbe arrivare al 40%. Inoltre, “un maggiore utilizzo di bio-Gnl e bio-Cng nel settore comporterà una riduzione complessiva delle emissioni di gas-serra del 55%”, si legge nel rapporto.
Utilizzare gli scarti dell’industria siderurgica e del cemento per ‘immagazzinare’ anidride carbonica e, contemporaneamente, produrre materiali di qualità e a basso costo da impiegare in edilizia e nella cantieristica stradale.
Secondo recenti stime dell’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA nei primi tre mesi del 2020, il lockdown imposto dall’emergenza corona virus ha determinato una riduzione delle emissioni di gas climalteranti in Italia del 5-7% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’Istituto prevede che nel periodo di restrizioni imposte dal governo si assietrà ad una significativa contrazione delle emissioni a livello Paese.
Le emissioni mondiali di CO2 non sono aumentate nel 2019. E’ quanto emerge da un recente report pubblicato dall’Agenzia internazionale per l’energia.
Secondo i dati rilasciati dall’ISPRA, in Italia le emissioni di gas-serra nel secondo trimestre del 2019 sono risultate in crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente, a fronte di una diminuzione del Prodotto interno lordo dello 0,1%.
L’Unione europea taglia le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti: camion, autocarri, autobus e pullman. Tra le misure previste: tetti al livello delle emissioni di anidride carbonica per i nuovi veicoli commerciali prodotti e immessi sul mercato; dispositivi di controllo a bordo dei mezzi di trasporto, che registrano il consumo del carburante e le emissioni rilasciate; predisposizione di un sistema di raccolta dati. Le Autorità di omologazione di ogni stato membro avranno il compito di verificare la corrispondenza tra gli obiettivi, in termini di rilascio delle emissioni, attributi alle aziende e l’effettivo consumo del carburante o di energia dei veicoli in circolazione.
Il Consiglio Ue ha adottato le nuove norme sulle emissioni di biossido di carbonio per auto e veicoli commerciali leggeri. Obiettivo del regolamento è fare in modo che, dal2030, le auto e i furgoni di nuova produzione generino in media, rispettivamente,emissioni di C02 inferiori del 37,5% e del31% di rispetto ai livelli del2021.
