Dalla “Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza” relativa al 2020, presentata al Parlamento dall’intelligence italiana, emerge come nel 2020 i rischi per la dipendenza energetica nazionale si siano significativamente attenuati
Secondo i dati dell’Istituto di Statistica turco (TUIK), le importazioni di carbone termico della Turchia sono cresciute a 30,4 milioni di tonnellate nel 2016, segnando un aumento record del 9% su base annua, mai registrato in passato dal paese. Solo nell’ultimo triennio, le importazioni del paese sono cresciute di quasi 10 milioni di tonnellate.
Il Governo polacco ha annunciato nuove misure legislative volte ad aumentare l’impiego delle risorse nazionali di carbone, soprattutto nella generazione di energia elettrica. A tal fine ha iniziato a lavorare su un Disegno di Legge che dovrebbe introdurre nuovi incentivi per i produttori di energia elettrica tenuto conto che, secondo la “Politica Energetica della Polonia al 2030”, il carbone rimarrà ancora il principale combustibile nella generazione elettrica…
La Commissione Europea ha autorizzato i piani della Germania per la chiusura di otto centrali a lignite e della Spagna per la chiusura di 26 miniere di carbone, considerando tali misure in linea con le norme UE sugli aiuti di Stato
Peabody Energy Corporation, il più grande produttore di carbone negli Stati Uniti (con circa il 20% della produzione nazionale), ha richiesto a un Tribunale fallimentare del Missouri l’apertura della procedura di amministrazione controllata per poter continuare ad operare scongiurando il rischio di fallimento. Alla società, che dopo quattro anni di perdite consecutive (tra cui una perdita di 2 miliardi di $ solo nello scorso anno) aveva accumulato un debito complessivo di 6,3 miliardi di $ alla fine del 2015, sarà consentito un periodo proroga di 30 giorni relativo al pagamento degli interessi scaduti in data 15 marzo 2016.
Nel 2015, le esportazioni di carbone degli Stati Uniti sono diminuite del 23%, scendendo per il terzo anno consecutivo al livello di 67 milioni di tonnellate metriche, quantitativo inferiore di oltre 45 milioni di tm rispetto al volume record esportazioni di carbone registrato nel 2012.
La Cina, il maggiore produttore e consumatore mondiale di carbone, prevede un taglio del 9% circa della capacità produttiva del paese entro il 2019, equivalente a circa 500 milioni di tonnellate anno, che comporterà la chiusura di circa 4.000 miniere di piccole dimensioni. Secondo la China…
Secondo dati preliminari dall’Amministrazione Generale delle Dogane cinese, nel 2015 le importazioni di carbone della Cina scese a 204,1 milioni di tonnellate (tra carbone termico, metallurgico e lignite) risultando in calo del 29,9% rispetto ai 291,2 milioni di tonnellate registrati nel 2014…
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ha aggiornato le stime previsionali di medio termine (2015-2020) sui consumi globali di carbone, diminuendoli di oltre 500 milioni di tonnellate equivalente carbone (TEC) a un totale di 5,8 miliardi di TEC.
Il Segretario di Stato per l’Energia e i Cambiamenti Climatici del Regno Unito, Onorevole Ambra Rudd, illustrando la politica energetica nazionale perseguita dal Governo, ha annunciato l’intenzione di chiudere tutte le centrali elettriche a carbone del paese, entro il 2025.
La produzione di carbone degli Stati Uniti è attesa a 921,5 milioni di tonnellate (short ton – st) nel 2015, in calo del 7,5% rispetto al 2014 e al livello più basso dal 1987, secondo le previsioni dell’agenzia USA Energy Information Administration.
I consumi di carbone degli Stati Uniti sono visti in crescita dell’1,2% nel 2014. Secondo la US Energy Information Administration, con molta probabilità la domanda di carbone quest’anno dovrebbe sfiorare un livello di 936 milioni di tonnellate, mentre le esportazioni sono previste intorno ai 96 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 118 milioni di st registrate nel 2013
Secondo le previsioni di Goldman Sachs, nel 2018 le importazioni di carbone termico della Cina dovrebbero ridursi della metà rispetto a quelle previste nel 2014, aggirandosi nell’ordine di 140 milioni di tonnellate.
La banca d’affari americana ritiene che la Cina sia stata già superata dall’India, per l’anno in corso, come maggiore importatore mondiale di carbone da vapore: le sue importazioni infatti dovrebbero raggiungere circa 156 milioni di tonnellate, nel 2014, e passare a 230 milioni di tonnellate nel 2018.
Secondo un recente rapporto della banca d’investimento Goldman Sachs, le importazioni globali di carbone per usi termici continueranno ad aumentare nell’arco dei prossimi quattro/cinque anni, ma con un tasso medio annuo inferiore al 2%.
La produzione e il consumo di carbone della Cina sono aumentati per il tredicesimo anno consecutivo nel 2012, facendo del paese il più grande produttore e consumatore del mondo, rispettivamente con quote pari al 46% della produzione e al 49% dei consumi globali di carbone. Tali risultati emergono dalle ultime statistiche emanate dalla statunitense Energy Information Agency (EIA).
Il gruppo energetico svedese Vattenfall ha annunciato di aver rinunciato a proseguire le sue attività di ricerca e sviluppo (R&S) sulla cattura e lo stoccaggio della CO2 (CCS) indirizzate a ridurre le emissioni di gas serra presso le sue centrali elettriche a carbone.
L’annuncio dell’interruzione delle attività di R&S in materia di centrali a carbone con CCS avviene dopo oltre dieci anni d’investimenti sostenuti in piani di ricerca, inizialmente mirati a realizzare una prima centrale a carbone dotata di CCS entro il 2016.
